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di Franco Stefanoni
Il presidente della Repubblica interviene dopo il naufragio della barca nelle acque del Crotonese. «La risposta vera da dare è intervenire operativamente»
«Il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia per la sua parte, dell’Ue e di tutti Paesi che ne fanno parte, questa è la risposta vera da dare a quello che è accaduto». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al 40esimo anniversario della fondazione dell’università della Basilicata a Potenza. Mattarella il 3 marzo era stato a Cutro (Crotone) luogo della tragedia del mare del 26 febbraio scorso dove sono morte 69 persone e molti risultano tuttora i dispersi. Allora era rimasto in silenzio di fronte alle bare. Oggi, invece, il capo dello Stato ha fatto sentire la sua voce: «A non molta distanza da qui, sulle coste di Calabria giorni fa si è verificato un evento tragico che ha, come tutti ben sappiamo, coinvolto la commozione dell’intero Paese. I profughi afghani hanno fatto tornare anzitutto in mente quanto quasi due anni fa il nostro paese ha fatto nel momento in cui i talebani occupavano Kabul, per portare in Italia non soltanto i nostri militari lì in missione, ma tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione. Li abbiamo tutti accolti qui in Italia, non abbiamo lasciato nessuno».
Nel giorno in cui il governo fissa il prossimo Consiglio dei ministri a Cutro per giovedì prossimo nel pomeriggio, smentisce una convocazione di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, a Palazzo Chigi riguardo «presunte divergenze sulla linea interna al governo sull’immigrazione», il presidente della Repubblica a Potenza aggiunge: «Questo dramma ci fa tornare alla mente le immagini televisive della grande folla di afghani all’aeroporto di Kabul che imploravano un passaggio in aereo per recarsi altrove. Questo ci fa comprendere il perché intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare con sofferenza la propria terra, per avere possibilità di un futuro altrove. Ecco che di fronte all’evento drammatico che si è consumato, ma ancora più a quel che questo raffigura, di connessione drammatica, in quello come in altri Paesi, il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti. La libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti: in un mondo che è sempre più una comunità raccolta, interconnesso, la mancanza di libertà o di esercizio di diritti in un luogo colpisce tutti, ovunque».
6 marzo 2023 (modifica il 6 marzo 2023 | 15:26)
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