Aprile 2, 2023

Milano-Oslo con l’auto elettrica. Tappe, costi e tempi di ricarica

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Oslo (Norvegia) Da Milano a Oslo ci sono 2.200 chilometri: non ci interessava particolarmente saperlo prima di decidere di attraversare l’Europa alla guida di un’auto elettrica. Ma, quando dipendi dalle colonnine per poterti spostare, allora s che le distanze contano. Il nostro viaggio (della speranza?) partito dall’Italia, attraverser 7 nazioni e si concluder in Norvegia. Tenteremo di farlo con un’auto di ultimissima generazione e con tutti i comfort, la Mercedes Eqs Suv: un macchinone da 150 mila euro, che misura 5,1 metri di lunghezza, 1,9 di larghezza e 1,7 di altezza, dove — sollevando i due sedili nascosti nell’enorme bagagliaio — trovano posto sette persone. Se robustezza e comfort si potevano dar per scontati, le incognite riguardavano le stazioni di ricarica e la gestione dell’autonomia di un’auto di oltre 2,5 tonnellate, a cui aggiungere il peso di due passeggeri con bagagli al seguito.

In tre giorni, senza quasi mai uscire dall’autostrada, attraversiamo la Svizzera con i suoi rigidi limiti di velocit e le sue pesanti multe (forse evitate), passiamo rapidamente l’Austria sfiorando il Liechtenstein e ci scateniamo in Germania. Qui — nei tratti senza limiti di velocit — facilmente si arriva ai 200 chilometri all’ora (e con l’Eqs neppure te ne rendi conto) per rallentare ogni volta che un cartello riporta sulla terra e ai 110 o anche 80 chilometri all’ora, per esempio in corrispondenza di svincoli o lavori in corso, tra i quali quasi sempre si nasconde un autovelox.

Proseguiamo attraverso le distese di pale eoliche e pannelli solari di Danimarca e Svezia senza alcun problema, per arrivare finalmente nella patria dell’elettrico: la Norvegia, dove nel 2022 l’ 80% delle immatricolazioni di nuove auto stata a zero emissioni (in Italia stata appena il 3,7%) raggiungendo cos il 16,2% delle auto in circolazione.

Durante il viaggio — con pernottamenti in Germania, a Knzell, e a Copenaghen — abbiamo guidato per 26 ore e mezza, bevuto innumerevoli caff (dappertutto lo chiamano espresso, ma non fatevi illusioni), ricaricato 11 volte, seguendo suggerimenti e informazioni che appaiono sul display centrale e in quello dietro al volante: percentuale di carica e chilometri che potremo percorrere prima di rimanere a piedi.

Ci fermiamo la prima volta ad Heidiland, in Svizzera, dopo aver coperto 270 chilometri e con ancora il 29 % di carica residua. Il costo indicato alla stazione di 0,79 euro/kWh, ma chi viaggia abitualmente in elettrico non paga a consumo: gli abbonamenti sono veloci da siglare e convenienti (nonostante i recenti e ingenti aumenti). Mercedes me Charge ha accesso al 95% delle colonnine, ma noi abbiamo una tessera Ionity, la rete di stazioni presente in 24 Paesi, con 2.110 colonnine attive. Il nostro canone prevede un costo di ingresso di 11,90 euro e ci consente di pagare 0,59 euro per kWh. Troviamo 3 postazioni (da 350 kW) libere su 6 (e nel corso del viaggio avremo sempre fortuna in questo senso), colleghiamo il cavo, strisciamo la tessera e via di ricarica. Nel frattempo, come faremmo anche con un’auto diesel o benzina (ma con tempi decisamente dilatati) ne approfittiamo per una pausa all’area di ristoro. Altre volte preferiremo restare in auto per goderci il ricco infotainment della Eqs o un bel massaggio sui sedili riscaldati. Chi siede dietro pu anche godersi un film su Disney Plus.

In 49 minuti la ricarica al 94 % e ci consentir di proseguire per un minimo di 400 chilometri e un massimo di 550. Tra i trucchi dei viaggiatori a zero emissioni che scopriamo nella lunga traversata c’ quello di evitare di ricaricare oltre il 90%, perch le fasi finali alla colonnina sono molto pi lente. Molto meglio non svuotare mai del tutto la batteria e caricarla quando gi calda (quindi non di mattina appena partiti), sfruttare la frenata rigenerativa e il veleggiamento, cio avanzare per brevi tratti per inerzia. Ma, prima di tutto, bisogna capire la propria filosofia. Da una parte c’ chi preferisce viaggiare conservando pi carica possibile e, quindi, evitando i consumi non indispensabili: staccando infotainment, riscaldamento, mantenendo una velocit di marcia bassa e costante; nella fazione opposta stanno i sostenitori del biberonaggio: soste frequenti e brevi, senza privarsi delle emozioni di guida n delle comodit che l’auto pu offrire.

Visto il potente salotto su cui viaggiamo non possiamo che scegliere di goderci appieno la guida e fare qualche sosta in pi. In totale ne faremo 11 (non tutte indispensabili), della durata media di 30 minuti che ci consentiranno di arrivare alla meta con un consumo medio di 27 kWh per 100 chilometri e una spesa totale di 350 euro. Ma quanto avremmo speso con una vettura a benzina? Secondo i calcoli del sito ViaMichelin se avessimo viaggiato con una Mercedes Gls il totale sarebbe stato di 720 euro. E con una diesel (sempre la Gls)? Gli euro sarebbero stati 540. Certo, sia in un caso che nell’altro, avremmo risparmiato molto sul tempo per fare il pieno e saremmo arrivati prima a Oslo. Ma anche in questo caso tutta questione di filosofia.

6 marzo 2023 (modifica il 6 marzo 2023 | 07:04)

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