Giugno 5, 2023

Orcel, lo stipendio potrà aumentare del 30% a 9,75 milioni: via libera del cda Unicredit

finanza

di Andrea Rinaldi

 Orcel, lo stipendio potrà aumentare del 30% a 9,75 milioni: ok del cda Unicredit Andrea Orcel

Il cda di Unicredit riunitosi mercoledì 1 marzo ha deciso: lo stipendio del ceo Andrea Orcel per il 2023 può arrivare fino a 9,75 milioni di euro e farne così uno dei banchieri più pagati d’Europa. Il top manager, arrivato in piazza Gae Aulenti nell’aprile del 2021, quest’anno potrà vedere infatti la sua remunerazione aumentare del 30% nel caso di overperformance della banca. La parte fissa cash del salario di Orcel sale da 2,5 a 3,25 milioni mentre quella variabile in azioni potrà crescere fino a 6,5 milioni nel caso Unicredit batta i target; nel caso invece semplicemente li raggiunga, quella parte di compenso si fermerà a 4,25 milioni e lo stipendio annuale del banker rimarrà a 7,5 milioni come nel 2022. Il 31 marzo toccherà all’assemblea dei soci dare parere favorevole alla delibera del cda. L’anno scorso l’ok alle politiche di retribuzione e quindi anche al salario da 7,5 milioni passò per poco dato che votò il 54,1% del capitale presente. Quest’anno però Unicredit ha alle spalle un 2022 record, il migliore degli ultimi dieci anni, con 6,2 miliardi di utili netti e una distribuzione agli azionisti di 5,25 miliardi, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi e di riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi. E soprattutto un Cet1 Ratio al 16% ben al di sopra dei requisiti richiesti dalla Bce. Il titolo viaggia ai massimi intorno ai 18 euro.

Le motivazioni dietro l’incremento

«Questo nuovo modello corregge un difetto nel disegno iniziale del pacchetto retributivo e agisce in coerenza con un’organizzazione intenta a riconoscere, premiare e incentivare l’eccellenza e il superamento dei risultati», spiega il nuovo presidente del comitato remunerazione di UniCredit, Jeffrey Hedberg, spiegando la decisione di alzare fino a 9,75 milioni da 7,5 la retribuzione massima annuale dell’ad. «Si tratta di un sistema che premia in modo equo l’overperforamance, stabilendo obiettivi che incentivino e promuovano l’eccellenza, garantendo nel contempo che il management si assuma la responsabilità di eventuali futuri risultati inferiori alle aspettative». La «curva d’incentivazione» è infatti «più severa» per i pagamenti inferiori all’obiettivo. «Ciò significa che la remunerazione totale dell’ad saraà inferiore, nonostante l’aumento dello stipendio fisso, se gli obiettivi non vengono raggiunti». Gli obiettivi da battere – 80% finanziari, 20% non – per garantirsi i 9,75 milioni di euro di stipendio il banchiere li ha già a portata di mano. I ricavi da superare per il 2023 sono a quota 18,5 miliardi; per ricevere l’aumento Orcel deve arrivare a 19,9 miliardi, ma considerando che l’anno scorso è arrivato a 18,4 e che la Bce alzerà i tassi fino all’estate, ingrossando i margini di interesse della banca, c’è da dire che il più è fatto. Gli utili netti dovranno valicare la soglia dei 5,5 miliardi e nel 2022 erano già arrivati a 5,2 miliardi. I costi operativi dovranno scendere a 9,5 miliardi, l’anno scorso però erano stati tagliati fino a 9,8 miliardi. Insomma, il traguardo non è così lontano.

Polemiche e dimissioni

La delibera del board mette la parola fine ai rumors sui malumori circa la retribuzione di Orcel da parte dei soci. Nei giorni scorsi le dimissioni dal cda della consigliera Jayne-Anne Gadhia, presidente tra l’altro del comitato remunerazione, erano state legate dal Financial Times alla fuga di notizie di dicembre sulla discussione in seno alla banca dell’aumento di stipendio di Orcel. Gadhia è stata sentita dal presidente Carlo Padoan e al capo del legale Gianpaolo Alessandro. Gli audit non hanno fatto emergere dettagli significativi e mentre Unicredit alla fine ha deciso di concludere l’indagine, Gadhia ha ritenuto «insostenibile» mantenere l’incarico e ha deciso di fare un passo indietro per una questione di principio; diventerà presidente di Moneyfarm.

I manager che beneficeranno degli incentivi

A beneficiare degli incentivi in caso di ottimi risultati non sarà solo però solo Orcel. Il cda ha proposto che vengano compresi anche dipendenti non esecutivi e oltre 900 top manager tra cui per esempio i membri del Group Executive Committee, il group compliance officer Serenella De Candia, il group legal officer Gianpaolo Alessandro, il chief audit executive Guglielmo Zadra, il cfo Stefano Porro, il responsabile Europa Centrale Gianfranco Bisagni, la responsabile germany, Marion Hoellinger, la responsabile Eastern Europe, Teodora Petkova, il responsabile Client Solutions, Richard Burton, la group digital & information officer Jingle Pang, il group operating officer, Bart Schlatmann, il group risk officer Tj Lim, la responsabile group people & culture Siobhan Mc Donagh.

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