Maggio 28, 2023

Il Gatto con gli Stivali 2, per Antonio Banderas è un film sulla

Il Gatto con gli Stivali 2 è il terzo miglior incasso d’animazione nel post-pandemia, e Antonio Banderas, il doppiatore del celebre protagonista felino, coglie l’occasione per parlare del suo rapporto con la pellicola.

Alla domanda “Com’è stare con un personaggio come il Gatto con gli Stivali per quasi 20 anni?“, Banderas risponde che “alla fine arrivi a immaginare come si comporterebbe nelle diverse situazioni. O almeno più degli altri personaggi che ho interpretato in passato, non certo approfonditi allo stesso livello. […] Per me, non si tratta di prestare soltanto la mia voce: si tratta di creare il personaggio insieme ai registi e agli agenti“.

Di fronte a uno sviluppo tanto longevo, l’attore coglie l’occasione per analizzarne l’evoluzione: “Penso che il cambiamento più significativo sia avvenuto quando era solo. Quando non faceva parte del gruppo di Shrek, Ciuchino e Fiona, così come quando si è separato da loro. Ciò vale soprattutto in quest’ultimo film, vista la premessa ben più drammatica: probabilmente deriva dalla situazione di emergenza di questi ultimi due o tre anni, con la pandemia e il mondo confinato, anche per i bambini. I bambini sono probabilmente la categoria più svantaggiata, perché non avevano la piena consapevolezza di cosa stesse succedendo là fuori“. In definitiva, “Con Il Gatto con gli Stivali tutti quanti, me compreso, abbiamo iniziato a riflettere sulla nostra natura biologica e su qualcosa che è noto a tutti, cioè la possibilità di morire. L’importante è valorizzare la vita che abbiamo. Quando il gatto si ritrova a dover combattere per la sua ultima vita, diventa ben più umano, attento a ogni singola mossa che intraprende“.

Non a caso, una delle sue scene preferite è quando “viene preso dal panico e ha una specie di attacco di iperventilazione. Ne deriva un personaggio vulnerabile, umano, davvero umano. E che necessita dell’aiuto degli altri per sopravvivere. Così, inizia a dare importanza non alla solitudine e alla vanità, bensì al bisogno di un amico, di qualcuno che si preoccupi per lui, gli dia man forte e lo sostenga in tutte le sue difficoltà e spensieratezze. È stato entusiasmante interpretare un personaggio tanto diverso dal passato“.

Se non l’hai ancora letta, ecco la recensione de Il Gatto con gli Stivali 2.

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