di Davide Frattini
Ventunomila euro in pi dell’anno passato solo per acquistare abiti da uomo e tailleur per la moglie. E due ristrutturazioni a carico dei contribuenti. Cos il premier israeliano e la moglie sono nel mirino della satira (e dell’opposizione)
Il documento ufficiale le chiama spese per l’aspetto di rappresentanza, gli abiti blu e le cravatte cobalto (i preferiti da lui), i tailleur giacca e pantalone per lei. Ventunomila euro in pi all’anno — quasi il doppio rispetto al passato — per la coppia primoministeriale che ormai il quotidiano d’opposizione Haaretz disegna nelle vignette satiriche e raffigura nelle analisi politiche come un imperatore e un’imperatrice romani.
Cos la decisione della commissione Finanze — dove la maggioranza di destra ha suffragato le richieste del capo — diventa un caso. I Netanyahu hanno anche ottenuto che la villa di famiglia a Cesarea (sulla costa verso nord) e l’appartamento di propriet a Gerusalemme vengano ristrutturati a carico dei contribuenti, perch la residenza ufficiale in via Balfour un cantiere, ci vorranno anni di lavori — e almeno 30 milioni di euro — prima che sia di nuovo agibile. Fonti vicine al premier, tornato al potere dopo 563 giorni all’opposizione, provano ad additare il predecessore Naftali Bennett: avrebbe lasciato la residenza in uno stato inabitabile obbligando all’intervento di architetti e muratori. Solo che Bennett non il precedente inquilino (quelli son sempre i Netanyahu): aveva scelto di restare nella sua casa di Ranaana ed era stato criticato per gli investimenti causati dal trasloco dell’apparato di sicurezza nel sobborgo a nord di Tel Aviv. Al punto da decidere di pubblicarne la lista dettagliata per dimostrare di costare allo Stato molto meno.
Mentre Israele travolto dal caos politico — da due mesi vanno avanti le proteste contro il piano del governo per ridimensionare la Corte Suprema, i giudici e i magistrati — il Likud ha chiesto ai deputati alleati di presentarsi compatti alla riunione della commissione e dimostrare il sostegno al primo ministro. Cosa pretendete? Che vivano sotto a una tenda, ha gridato uno di loro ai parlamentari dell’opposizione. Lo shekel crolla, l’inflazione sale, la gente fatica ad arrivare alla fine del mese e la Knesset trova il tempo per finanziare i Netanyahu, commenta Yair Lapid, l’unico assieme a Bennett ad aver scalzato il leader conservatore dalla carica negli ultimi tredici anni. Ricorda che gli economisti temono la fuga degli investitori spaventati dalla crisi istituzionale sulla giustizia.
Durante i sei mandati al vertice vissuti insieme, non la prima volta che le pretese della moglie Sarah, le guardie del corpo dei servizi segreti al servizio dei due figli, la passione per il lusso mettono nei guai Netanyahu. Le casse di champagne ros e sigari regalati da due milionari sono finite tra le prove del processo in corso contro di lui per corruzione, frode, abuso di potere. E Haaretz rivela che Sarah abbia iniziato a inviare le liste della spesa per la famiglia all’ufficio del primo ministro, tra cui tre tavolini per la sua toeletta, ancora prima che il marito si riprendesse la poltrona.
Quattro anni fa aveva patteggiato la condanna per aver pagato con fondi pubblici cuochi personali e nel 2015 il Ragioniere dello Stato l’aveva accusata di appropriazione indebita: esigeva che gli assistenti riportassero i vuoti delle bottiglie al supermercato (anche centinaia) e le consegnassero i 10 centesimi del deposito. Il problema che quelle bevande erano state acquistate con il budget a disposizione del primo ministro, in sostanza con i soldi degli israeliani.
24 febbraio 2023 (modifica il 24 febbraio 2023 | 21:31)
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