Maggio 28, 2023

Meta indagata per evasione fiscale: «Iva non versata per 870 milioni»

Big tech

di Valentina Iorio22 feb 2023

Meta indagata per evasione fiscale a Milano, l’accusa della procura: «Iva non versata per 870 milioni»

Meta è indagata dalla Procura di Milano per evasione fiscale. Secondo l’accusa il colosso che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp non avrebbe versato 870 milioni di euro di Iva, fra il 2015 e il 2021. La cifra è emersa in seguito agli accertamenti della Guardia di Finanza in base alla mancata presentazione della dichiarazione dell’imposta sul valore aggiunto da parte del colosso che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, per gli anni che vanno dal 2015 al 2021.

Le accuse

L’indagine, come ha riportato Il Fatto Quotidiano, è stata avviata dalla Procura Europea. Il 21 febbraio però, come hanno riferito fonti qualificate all’Ansa, l’inchiesta è passata per competenza ai pm milanesi. Il fascicolo è in mano alla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e al pubblico ministero Giovanni Polizzi. La Guardia di Finanza, che ha effettuato gli accertamenti, ha fatto un calcolo ad hoc sulla cosiddetta permuta di beni differenti. L’Iva non versata riguarda l’iscrizione degli utenti sulle diverse piattaforme social. Iscrizioni che sono gratuite, anche se l’utente mette a disposizione i propri dati personali con tanto di potenziale profilazione. Ed è proprio su questo scambio che Meta può trarre un profitto. Secondo gli investigatori questo costituirebbe una permuta tra beni differenti,che in quanto tale è soggetta a tassazione Iva. La Guardia di Finanza avrebbe calcolato la base imponibile considerando il rapporto tra i ricavi pubblicitari di fonte italiana e il totale dei ricavi pubblicitari di Meta Ireland e moltiplicandolo per i costi totali di Meta Ireland.

La posizione dell’azienda

Alla notizia dell’apertura dell’indagine è arrivato un commento da parte del colosso di Big Tech. «Prendiamo sul serio i nostri obblighi fiscali e paghiamo tutte le imposte richieste in ciascuno dei Paesi in cui operiamo. Siamo fortemente in disaccordo con l’idea che l’accesso da parte degli utenti alle piattaforme online debba essere soggetto al pagamento dell’Iva. Come sempre, siamo disposti a collaborare pienamente con le autorità rispetto ai nostri obblighi derivanti dalla legislazione europea e nazionale», ha dichiarato un portavoce di Meta.

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