Giugno 5, 2023

Delmastro-Donzelli, la nuova vita (complicata) dei coinquilini di FdI tra «ricusazioni» e corse all’alba

di Claudio Bozza

Il sottosegretario (indagato) costretto a farsi sostituire alle audizioni in commissione. Il capo organizzazione del partito di Meloni tiene un inusuale low profile per abbassare i toni

Il «duplex di destra», almeno per ora, sembra resistere alla bufera del caso Cospito. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e il capo operativo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli «non sono in crisi come i Ferragnez», provano a stemperare il clima da Via della Scrofa. E poi: «Non c’è stata alcuna rottura: né umana, né politica e continuano a condividere casa durante gli impegni a Roma». Versione confermata anche dai protagonisti.

Però la situazione, dal punto di vista politico e giudiziario, resta incandescente. È passato quasi un mese da quando Donzelli, che è pure vicepresidente del Copasir, riferì in Parlamento il contenuto di conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra l’anarchico Alfredo Cospito (che fu visitato da deputati del Pd) e detenuti di camorra e ‘ndrangheta, anche questi ultimi al 41 bis. I pm ipotizzano che quelle carte fossero segrete e stanno indagando. Il Guardasigilli Nordio è di avviso opposto. Donzelli ha spiegato che le informazioni contenute in quei documenti le aveva avute proprio da Delmastro. Un asse tra compagni di partito, legati anche da una solida amicizia, visto che i due, da anni, a Roma condividono un doppio monolocale con cucina in comune. Anni di militanza a destra, alle prese con lo zero virgola. Poi il trionfo alle ultime Politiche e la soddisfazione di essere arrivati in vetta. Due vite nuove, al potere, quelle di Donzelli e Delmastro, che quattro mesi dopo hanno però combinato il pasticcio su Cospito, sempre in duplex. E le rispettive vite sono state ancora rivoluzionate. Delmastro è finito indagato dalla procura di Roma per rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio. Ogni giorno, contro di lui, piovono richieste di dimissioni dall’incarico di governo. Idem per Donzelli.

Il risultato? Dopo l’escalation degli attentati anarchici in mezza Europa, sono finiti entrambi sotto scorta. Delmastro è stato «ricusato» in più di un’occasione dai parlamentari delle commissioni, dove il sottosegretario è stato costretto a farsi sostituire da un collega durante le audizioni.

Mentre Donzelli, che ieri ha dovuto affrontare il Giurì d’onore della Camera, sta allungando i percorsi di jogging all’alba per scaricare le tensioni e pensare. Soltanto che, da qualche giorno a questa parte, oltre a essere inseguito dalle telecamere deve essere «rincorso» pure dalla scorta. Ma il «Donze», a cui la premier Meloni ha di fatto delegato la gestione operativa del primo partito italiano, ha dovuto rivedere anche il suo profilo ipercomunicativo. Niente più, almeno per ora, interviste a raffica tra tv, giornali e radio nel solco dell’invito «ad abbassare i toni» lanciato dalla premier. Ma almeno a sentire Donzelli si tratta di una strategia a tempo, «perché io rifarei tutto».

23 febbraio 2023 (modifica il 23 febbraio 2023 | 08:25)

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