Una piattaforma per dare vita alla moda sostenibile del futuro: è questo l’obiettivo del Circular Hub che Gucci, con il supporto di Kering, realizzerà in Toscana.
C’è la necessità, nel settore del lusso, di accelerare la trasformazione del modello produttivo in ottica green. Una svolta che non si può avere se non ripensando l’intera catena del valore, iniziando dalle materie prime e dal design dei prodotti fino all’ottimizzazione dei processi produttivi e logistici.
La piattaforma sorgerà sul territorio toscano ma comunicherà con le strutture del gruppo Kering, a partire dai siti produttivi e la rete dei fornitori di materiali e prodotto finito di Gucci in Italia (un ecosistema che conta oltre 700 fornitori diretti e 3500 subfornitori). Poi le attività dell’hub verranno estese agli altri marchi di Kering, nell’ottica di essere poi messe a disposizione di tutto il settore moda.
L’investimento per la sua realizzazione, triennale, sarà pari a 15 milioni di euro e, in funzione della rilevanza che avrà per il territorio, concorrerà tra i progetti sostenuti dallo strumento degli Accordi per l’Innovazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il progetto si fonda sulla creazione di una piattaforma di open innovation su più livelli: ricerca e sviluppo, logistica, partnership industriali, condivisione del valore. All’interno del Circular Hub ci sarà un centro dedicato alla ricerca, dove verranno studiate soluzioni tecnologiche innovative dall’impronta sostenibile che mirino a migliorare la qualità dei prodotti (in termini di durabilità, riparabilità e riciclabilità) e a ridurre l’impatto verso l’ambiente, con un ripensamento dei processi di trasformazione e l’utilizzo delle materie prime.
Dal punto di vista della logistica, la piattaforma servirà come facilitatore dello sviluppo tramite il coinvolgimento delle aziende parte delle filiere produttive di modo che traccino e conferiscano gli scarti della produzione per avviarli a recupero e rigenerazione. Verranno poi avviate delle partnership industriali per ideare, progettare e dare vita a soluzioni e impianti pensati per recuperare e rigenerare i materiali affinché possano essere riusati nel processo di produzione. Infine, tutti i processi e gli step che verranno messi a punto e integrati nella filiera Gucci (con i relativi brevetti e know-how) verranno messi a disposizione di altre aziende, proprio in nome di quella open innovation di cui dicevamo prima. Per questo ci si attende che la piattaforma abbia una ricaduta positiva sull’intero sistema moda.
Grazie alle sue attività il progetto migliorerà anche le performance di impatto ambientale del gruppo Kering, di Gucci e della sua filiera e dei territori in cui esse operano. Meno risorse, minori emissioni di gas serra, più occupati (di qualità). Secondo una prima stima degli impatti ambientali effettuata sull’ecosistema Gucci pelletteria, si potrà arrivare a una riduzione fino al 60% delle emissioni di gas serra attualmente generata nella gestione degli scarti produttivi.
Il Circular Hub anticipa i nuovi modelli produttivi che saranno vincolanti in Europa nei prossimi anni e che istituiranno la responsabilità estesa del produttore, obbligando le aziende a farsi carico del fine vita del prodotto e dei materiali di scarto. Il progetto è complementare alle attività che saranno svolte dal Consorzio Re.Crea, coordinato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana per gestire i rifiuti e promuovere l’innovazione del riciclo, del quale Gucci fa parte come socio promotore, e si pone in linea di continuità con l’ingresso della Maison come partner strategico nella Ellen MacArthur Foundation – un impegno volto ad accelerare il percorso virtuoso verso la circolarità. In funzione della rilevanza per il territorio, il progetto concorrerà nell’ambito dei progetti sostenuti dallo strumento degli Accordi per l’Innovazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
«L’industria della moda ha oggi la responsabilità di stimolare azioni concrete e trovare soluzioni in grado di accelerare il cambiamento, ripensando anche alle modalità produttive e all’impiego delle risorse — ha detto Marie-Claire Daveu, chief Sustainability and Institutional Affairs Officer di Kering —. La creazione del Circular Hub è un importante traguardo e nasce proprio per perseguire quest’obiettivo. È motivo di orgoglio per me che l’hub nasca in Italia, sede di alcuni dei più importanti e rinomati poli produttivi e del know-how del gruppo». La collaborazione con Gucci, prosegue Daveu, «ha dato vita al nuovo Circular Hub e ciò è testimonianza non solo di una forte comunità di obiettivi all’interno del Gruppo ma anche di un esempio ambizioso che, nella logica dell’open source, vuole essere un invito aperto ad altre realtà ad unirsi in questo percorso».
Per Antonella Centra, executive vice president, general Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci, «la circolarità ci offre una visione che coinvolge l’intero ciclo produttivo: è una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il Made in Italy». «Oggi con Circular Hub abbiamo la responsabilità e soprattutto l’opportunità di creare la strada per l’industria del lusso del futuro — si legge nel comunicato —. Condividendo i medesimi obiettivi e mettendo a fattore comune risorse, know-how e sinergie, la piattaforma rappresenta uno strumento concreto per abilitare l’intera catena di fornitura e specialmente le piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro Paese, rendendole parte attiva del percorso di innovazione costante che rende unico il saper fare italiano nel mondo».
I lavori verranno avviati nel primo semestre del 2023, grazie ai ricercatori del Kering Material Innovation Lab (MIL) di Milano e al supporto di tecnici e ricercatori di prodotto per abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori dei centri d’avanguardia di artigianato industriale e sperimentazione di Gucci di Scandicci e di Novara. Per le attività legate al progetto, a supportare l’hub ci saranno i partner industriali e la collaborazione scientifica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
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