Maggio 28, 2023

Campari cresce a doppia cifra, più forte dal caro noli e vetro: ricavi a 2,7 miliardi

i conti

di Andrea Rinaldi21 feb 2023

Campari cresce a doppia cifra in Italia e all’estero, più forte dal caro noli e vetro: ricavi a 2,7 miliardi

Risultati in crescita e in linea con le attese. Campari brinda al 2022 con il segno positivo a doppia cifra in tutte le voci a dispetto delle difficoltà nelle spedizioni transoceaniche e della reperibilità di materie prime come il vetro. «Guardando al 2023, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato grazie alla forza dei nostri marchi, con particolare riferimento agli aperitivi – dice il ceo Bob Kunze-Concewitz — . Continueremo a sfruttare le opportunità di adeguati aumenti prezzo nelle specialità, nonché di premiumizzazione del portafoglio dei prodotti invecchiati. Il contesto macroeconomico rimane in generale sfidante per l’inflazione, nonostante alcuni segni di moderazione; ciononostante rimaniamo fiduciosi di preservare l’attuale marginalità operativa sulle vendite al livello organico. Per soddisfare la futura domanda dei nostri consumatori, stiamo accelerando i nostri investimenti nella supply chain con lo scopo di raddoppiare la nostra capacità produttiva nelle categorie chiave di aperitivi, bourbon e tequila».

Forte domanda

L’ anno scorso ha portato nel bilancio di Campari – il cui azionista principale è Luca Garavoglia con il 66% detenuto da Lagfin – vendite nette per quasi 2,7 miliardi (+24,2%, le stime degli analisti erano 2,68 miliardi), un Ebitda rettificato pari a 660,3 milioni (+28,2%) e un utile di gruppo rettificato a 387,8 milioni (+26%, qui le stime erano 376 milioni). Il dividendo rimarrà invariato a 0,06 euro per azione. «In confronto al periodo pre-pandemico, le nostre vendite sono aumentate organicamente del 40% grazie alla dinamica molto positiva dei brand, agli aumenti di prezzo, nonché al potenziamento della struttura commerciale che ha guidato una forte domanda da parte dei consumatori», ha osservato il ceo.

I nodi vetro e spedizioni

Il mercato principale del gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +14% grazie al continuo slancio positivo nel canale on-premise e ai sostenuti consumi domestici (tutte le Americhe valgono il 45% del business di gruppo). La performance positiva è stata trainata dalla crescita a doppia cifra di Espolon, di Wild Turkey bourbon, Russell’s Reserve, Aperol e Campari, grazie alla domanda molto sostenuta, e ha beneficiato anche degli aumenti di prezzo. Gli ordini di vendita di Grand Marnier invece sono stati leggermente negativi nel 2022 (a fronte di una base di confronto sfavorevole del +44,6%), a causa delle restrizioni sull’approvvigionamento di vetro. Problema che ha afflitto anche Cinzano in Italia nel quarto trimestre cioè nel picco stagionale, performance mitigata dalla crescita di Aperol e Campari. L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (28% del totale) è cresciuta del +18,2% con il mercato principale nell’area, l’Italia, incrementato del +15,4% (+30,1% rispetto al 2019). Le vendite dell’area Asia-Pacifico (7% del totale) sono cresciute a livello organico del +12,4%: l’Australia del +9,6% grazie a una forte ripresa nel quarto trimestre delle spedizioni di Wild Turkey ready-to-drink dopo le difficoltà logistiche nelle spedizioni transoceaniche. Il risultato positivo è stato ottenuto anche grazie a Wild Turkey bourbon, Aperol e Campari

Aperol il brand di punta

Il debito della società del beverage è anch’esso salito, a oltre 1,5 miliardi di euro a causa del buyback (121 milioni), stacco del cedola (67 milioni) e soprattutto delle acquisizioni che hanno pesato per 732,9 milioni. Nel 2022 Campari ha infatti rilevato i whiskey di Wilderness, Howler head e ha perfezionato a dicembre lo shopping del 100% di Tannico con Lvmh. Aperol si è confermata la gallina dalle uova d’oro di Campari e ha registrato una forte performance a doppia cifra (+28,2%), nel diciannovesimo anno dall’acquisizione, in tutti i mercati principali: Italia (+20,5%), Germania (+31,9%), Stati Uniti (+49,8%), Francia (+35,5%), Regno Unito (+20,9%), e Spagna (+84,6%). Il vermouth Campari ha registrato un’espansione sostenuta del +23,8%, in larga parte trainata da Italia (+26,4%), mercato principale del brand, Stati Uniti, Brasile e Giamaica.

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