ServizioIl convegno a Borghetto (Trento)
Per il ministro per gli Affari regionali bisogna introdurre una cultura dell’autonomia soprattutto a livello di amministrazioni centrali. Fedriga (Conferenza delle Regioni): l’autonomia innesca un meccanismo virtuoso, ma non può fare a meno delle risorse finanziarie.
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«Manca una cultura dell’autonomia, delle specialità. Per 22 anni abbiamo dormito, ora è il momento di introdurla soprattutto a livello delle amministrazioni centrali». A parlare è il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, intervenuto oggi, 18 febbraio, a Borghetto (Trento) al tavolo di confronto sull’autonomia in occasione del 50esimo anniversario del secondo Statuto di Autonomia del Trentino-Alto Adige. Calderoli ha difeso il Ddl approvato dal Consiglio dei Ministri a inizio febbraio che definisce i “principi generali” per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia e delle relative modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione.
Autonomia va riempita di contenuti
Il ministro ha spiegato che ora le 23 materie e, in più in generale, l’attuazione dell’autonomia differenziata, sono da «riempire di contenuto», e ha sottolineato che chi chiede autonomia «deve essere virtuoso».
In ogni caso la strada verso l’autonomia differenziata è tracciata, e da qui passa il riscatto dei territori: «Vorrei prendere un pullman o un treno per portare quelli che si oppongono all’autonomia differenziata per vedere come si vive nelle realtà, in cui già c’è l’autonomia per vedere il livello di servizi e la crescita democratica che si è instaurata – ha detto Calderoli -. Sarebbe il miglior esempio, affinché possano toccare con mano le forme di sviluppo e di benessere per i cittadini e per le imprese».
E una conferma “sul campo” arriva da Massimiliano Fedriga, presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha promosso il “modello speciale”, e ha ricordato come l’autonomia inneschi un meccanismo virtuoso per la regione. Ma con una precisazione: l’autonoma differenziata non può fare a meno delle risorse finanziarie.
In questa Legislatura calo drastico delle impugnative
Parlando, accanto, tra gli altri, ai presidenti della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti (in Trentino Alto Adige l’autonomia ha portato vantaggi sia a Trento sia a Bolzano) il ministro Calderoli ha ricordato come siano fortemente diminuite le impugnative di provvedimenti regionali dinnanzi alla Corte costituzionale: «In questo scorcio di Legislatura – ha reso noto Calderoli – su 203 atti, 199 non sono stati impugnati, 4 sono stati impugnati, ma questi ultimi potrebbero risolversi prima di andare davanti alla Corte».
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