La pianta pi velenosa dell’anno tra quelle che pi spesso usiamo in cucina: si tratta del prezzemolo, che svetta nella interessante classifica annuale stilata dal Giardino Botanico Wandsbek di Amburgo. Ogni anno i suoi esperti chiedono agli utenti di proporre una pianta o un fiore da analizzare, e tra i pi votati stilano una lista in base alla loro pericolosit con l’obiettivo di diffondere conoscenza sulle possibili insidie che possono nascondere.
Perch l’uso abituale corretto
Quest’anno dunque toccato all’erba aromatica che tanto amiamo e usiamo, per condire piatti di carne, pesce, verdure, ma gli esperti del giardino botanico tedesco rassicurano: Mangiare le foglie di prezzemolo non costituisce un pericolo. Al contrario, il prezzemolo fa bene: contiene molta vitamina C.
Dove sta il rischio
A rappresentare un pericolo non sono infatti le foglie di prezzemolo che consumiamo normalmente in cucina e che peraltro, oltre che di vitamina C, sono anche ricche di sali minerali. Il problema sta nei fiori che si formano nel secondo anno di vita della pianta (che biennale). Sono i loro semi ad essere pericolosi, perch ricchi di apiolo: fenilpropanoide (un composto organico) che provoca contrazioni muscolari. L’apiolo – spiegano gli esperti del giardino botanico – agisce sulle fibre muscolari lisce della vescica, dell’intestino e soprattutto dell’utero. Pertanto, l’olio di prezzemolo (ricavato quindi dai suoi frutti e non -lo ripetiamo – dalle foglie che mangiamo, ndr) veniva utilizzato per gli aborti. Con risultati – aggiungiamo che non di rado hanno provocato morti e messo vite a rischio.
Come coltivare il prezzemolo
Insomma, largo al prezzemolo cos come lo abbiamo sempre usato, in foglie. Tanto che gli stessi botanici suggeriscono come coltivarlo sul balcone: Ha bisogno di una posizione soleggiata, ma tollera anche l’ombra parziale. Il terreno dovrebbe essere ricco di sostanze nutritive e ben drenato. Altro trucco? Tenerlo lontano da altre piante ombrellifere e seminarlo ridendo: secondo una credenza popolare in questo modo ci si assicura una pianta in piena salute.
Il resto della classifica
Quanto al resto della classifica, al secondo posto c’ l’oleandro che in ogni sua parte contiene glicosidi cardioattivi (cardenolidi) capaci di alterare il ritmo cardiaco (per questo si raccomanda spesso di tenere cani e gatti lontano da questa pianta), e quindi il papavero rosolaccio, quello comune, che contiene alcaloidi blandamente tossici che in grandi quantit possono avere un effetto sedativo.
11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 23:50)
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