di Andrea Nicastro
In trincea: I nemici sono cos vicini che possiamo vederli con il binocolo. Mosca ha schierato due dei suoi migliori reparti: Tutto dipender dal meteo e dalla corsa alle munizioni
Dal nostro inviato
ZAPORIZHZHIA — Venerd sono piovuti su Zaporizhzhia 20 ordigni russi. Alcuni erano missili S300, altri droni iraniani shahid. Nello stesso giorno, 120 chilometri a sud, a Melitopol, nel territorio occupato dalle forze di Mosca sin dai primi giorni dell’invasione, ci sono state 9 esplosioni. L’Ucraina non ha rivendicato, ma pare il lavoro di suoi infiltrati con droni o forse anche mortai.
La presidente Olena
Olena Zhuk evasiva il giusto dal momento che la presidente del Parlamento regionale di Zaporizhzhia. Avvisaglie della battaglia per Melitopol? Credo che nessuno sappia davvero cosa succeder. certo che se riuscissimo a riprendere Melitopol avremmo vinto la guerra. Il problema come? Tutto cambia in fretta. Noi ucraini ci stiamo preparando. Per anche i russi hanno il loro disegno strategico. Dipender dalle condizioni meteorologiche. Ma anche da quante munizioni i russi riusciranno ad avere e dalle armi che verranno consegnate a noi. E quando.
Verso sud
Liberare Melitopol. Da mesi il sogno neppure troppo segreto di tanti ucraini. Significherebbe arrivare di nuovo sul Mare d’Azov, mettere sotto tiro sia la Crimea sia Mariupol, ma soprattutto tagliare il ponte terrestre tra la Russia e tutte le sue truppe ad ovest, in Crimea e nella provincia di Kherson. Il comandante in capo delle Forze Armate di Kiev, generale Zaluzhny, si accontenterebbe anche di fermarsi fuori dalla citt. Basta avanzare di 80 chilometri a sud di Zaporizhzhya — ha dichiarato all’Economist — per mettere sotto il tiro dei missili Himars le linee di rifornimento russe. Le loro truppe in Crimea e Kherson rimarrebbero isolate e in qualche mese dovrebbero capitolare. Sarebbe la vittoria o comunque l’obbligo per Putin a negoziare.
Sala comando, cucina e dormitorio
Havryil un semplice sergente, ma ha 54 anni e per tre volte stato cos vicino a un’esplosione da perdere conoscenza. Curate le ferite del corpo mi deve essere rimasto qualcosa dentro qui — sorride toccandosi il cuore — perch ho cominciato a balbettare. Da due mesi comanda una trincea 18 chilometri a sud di Zaporizhzhia proprio verso Melitopol. Se guarda col mio cannocchiale, li vede i russi. Ci possiamo anche sparare con i kalashnikov. Havryil convinto che l’offensiva verso Melipopol ci sar, ma non adesso. Per voi di citt difficile capire. Mentre parla fa strada in una trincea alta come un uomo, poi si scende di almeno un altro metro e mezzo ed ecco la sala comando che anche cucina e dormitorio. Sa quanto ci ha messo un soldato a scavarla con la pala? Due giorni. Qui la terra morbida, neanche un sasso. Prima della guerra c’era chi la vendeva al metro cubo agli Emirati Arabi tanto fertile. Bene, ma cosa c’entra con l’offensiva? Se un tank o anche un blindato lascia l’asfalto per i campi, affonda. Non c’ cingolo che lo tiri fuori. Per un’offensiva come si deve, con brigate corazzate e carri armati che avanzano nella steppa e non sulle autostrade dove facile fermarli, bisogna che il terreno sia ghiacciato con una settimana a meno venti oppure che d’estate non piova da almeno un mese. stato un errore non prendere Melitopol quest’estate — argomenta l’ex colonnello ucraino Roman Svitan —. Quando sono arrivati gli Himars, il Comando ha scelto di liberare Kherson, ma ha dato 4 mesi ai russi per fortificare le difese.
Trentamila uomini
In effetti, sembra che sul fronte di Zaporizhzhia sia schierato uno dei (due) migliori reparti a disposizione del Cremlino. Trentamila uomini minimo. Hanno scavato chilometri di trincee, steso filo spinato e blocchi anti carro, conferma la presidente Zhuk. Il villaggio di Mikhailovka diventato una base per 1.500 mercenari della Wagner e tutta Melitopol sostanzialmente diventata una guarnigione militare. Approfittano del fatto che due case su tre sono state abbandonate.
La controffensiva dell’autunno che ci ha permesso di liberare Kharkiv e Kherson stata un capolavoro di comunicazione — sostiene Oleksii Hodzenko, consigliere del ministero della Difesa di Kiev —. I russi ci aspettavano da una parte e noi abbiamo colpito dall’altra. Ora sar pi difficile sorprenderli perch con i nuovi coscritti hanno fatto densit lungo tutti gli 800 chilometri di fronte. Per questo servono armi diverse. Adesso dobbiamo resistere alle 300 mila reclute, ma appena avremo le nuove armi, le cose cambieranno. Primavera, resistiamo sino a primavera, poi le cose cambieranno.
12 febbraio 2023 (modifica il 12 febbraio 2023 | 01:04)
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