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La delega fiscale prende forma. Il dossier è già sul tavolo del governo, che spinge sull’acceleratore per portare la riforma in consiglio dei ministri tra poco più di un mese
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Semplificazione del sistema sanzionatorio, razionalizzazione dei tributi, tre aliquote Irpef. La delega fiscale prende forma. Il dossier è già sul tavolo del governo, che spinge sull’acceleratore per portare la riforma in consiglio dei ministri tra poco più di un mese. Tramonta invece l’ipotesi di mettere mano al nodo del catasto. A fare il punto sul cantiere del fisco è il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che dopo il lavoro sulla tregua fiscale in manovra, ora è concentrato sulla delega.
Delega, obiettivo chiudere testo a inizio marzo
«Sicuramente terremo qualcosa della delega Draghi. La mia idea è di razionalizzarla e fare» qualcosa di simile a «quella che fu la legge degli anni ’70». Lo ha detto Leo partecipando al 6o forum dei commercialisti ed esperti contabili. «Stiamo lavorando alacremente su questa delega» e l’ambizione è di «fare veramente una delega fiscale così puntuale e articolata che rappresenterà una svolta per il nostro sistema paese», ha spiegato il viceministro. «Sarà strutturata in 4 parti: una parte generale; tributi; procedimenti e materiali», ha spiegato Leo, ribadendo l’intenzione di «portare in cdm il testo entro fine febbraio, prima decade di marzo al massimo».
Leo: studiamo 3 aliquote Irpef, poi ulteriore riduzione
«Interverremo sui diversi tributi, Irpef, Ires, Iva, senza dimenticare i tributi locali, le accise, i giochi». In particolare sull’Irpef «abbiamo a disposizione un lasso temporale abbastanza ampio, la legislatura: quindi un primo intervento si può articolare passando dalle 4 aliquote a 3 per poi progressivamente arrivare ad un meccanismo sostanzialmente flat per tutte le categorie dei contribuenti. Sui numeri stiamo ragionando e questo sarà coerente con le risorse a disposizione». E ancora: «Abbiamo visto che nella legge finanziaria Draghi si è passato a un meccanismo a 4 aliquote. Noi tentiamo di addolcire la curva delle aliquote. Perché si può addolcire? Perché in combinato con questo si possono rivedere dei meccanismi di tax expenditure»
«Non serve accelerare su aggiornamento valori»
Sulla riforma del catasto «bisognerà fare un po’ di chiarezza. Se guardiamo ai paesi Ue, in quasi nessun paese c’è stato un aggiornamento dei valori immobiliari. I nostri valori catastali non meritano un’accelerazione nell’aggiornamento». «In Austria dal 1973 non sono stati fatti aggiornamenti dei valori catastali, in Belgio dal 1975 e in Francia dal 1970. Gli aggiornamenti dei nostri valori catastali risalgono al 1988-89. Non possiamo dire di essere la cenerentola dell’aggiornamento dei valori catastali», ha sottolineato il ministro.
Dossier bonus sotto la lente del governo
E se sul cuneo il governo conferma l’obiettivo di legislatura di arrivare ad un taglio di 5 punti, un dossier sotto la lente è quello dei bonus: sono 740 e costano allo Stato 125 miliardi, ha spiegato il sottosegretario alle Imprese Massimo Bitonci, una vera e propria «selva che va ripulita». Il governo apre anche alla possibile riduzione della tassazione per le casse di previdenza, diventate ormai, ha detto il sottosegretario all’Economia Freni, «architrave degli investimenti».
, 2023-01-24 14:51:00, Fisco, dall’Irpef al Catasto: ecco la linea del governo Il Sole 24 ORE,