“Il metodo della condivisione per l’individuazione di progettualità non è mai superato, purché imprese e lavoro siano messi davvero al centro dell’iniziativa politica e delle strategie di sviluppo del Paese”. Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio, commenta così i dati emersi dall’analisi sui principali servizi pubblici locali, realizzata da Unioncamere e Bmti (Borsa merci telematica). “Incentivi continuativi e di facile accesso – la sua ricetta per la ripresa – norme stabili, strategie di sviluppo pubblico a supporto dell’impresa, infrastrutture, banda ultra larga, semplificazione, processi decisionali rapidi e un sistema di formazione che sappia interagire con il sistema produttivo in modo efficace sono elementi essenziali per fare del nostro un Paese moderno e performante”. Gli incrementi dell’energia elettrica hanno interessato la componente relativa alla vendita (+127% in media) a seguito del forte aumento registrato dalla materia prima. Questi aumenti sono stati in parte compensati dalla riduzione degli oneri di sistema (-45% in media rispetto allo scorso anno) messa in campo dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, proprio con l’obiettivo di scongiurare un aumento ancora più pronunciato della bolletta. I rialzi del gas naturale, invece, hanno interessato la componente relativa alla materia prima (+185% rispetto al 2021) a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina. Più contenuti gli adeguamenti delle tariffe per il servizio idrico (+3,4%) e moderata riduzione per il servizio rifiuti nei capoluoghi di regione (-1,4%). Facendo un passo indietro, tra il 2017 e il 2022, la spesa per le utenze dei servizi pubblici locali di alcune delle più diffuse attività commerciali (negozio di beni non alimentari, parrucchiere, bar e ortofrutta) registra un aumento medio del +54,2%. L’incremento, calcolato come media di alcuni profili tipo di impresa (negozio di beni non alimentari, parrucchiere, bar e ortofrutta), ha caratterizzato in particolare la spesa per l’energia elettrica (+73,6% rispetto a cinque anni fa) e le bollette del gas (+55,7%), ambedue soggetti alle oscillazioni dei costi della materia prima nei mercati all’ingrosso. I forti aumenti registrati dal costo della materia prima sono stati solo in parte compensati da un calo del costo delle infrastrutture e degli oneri di sistema.
, 2023-01-24 05:31:00, “Le imprese devono essere al primo posto dell’agenda politica” il Resto del Carlino,