Giugno 9, 2023

Banche, la Borsa riscopre il settore Banco Bpm prima per guadagni In quattro oltre il 20 per cento annuo

finanza

di Stefano Righi24 gen 2023

Banche, la Borsa riscopre il settore

Il 2023 si è aperto con una nuova vitalità borsistica. Dopo dodici mesi da dimenticare (guerre, inflazione, carenza di materie prime), le prime settimane del nuovo anno sembrano confermare la capacità dei mercati finanziari di guardare avanti, di precedere gli avvenimenti, scontandoli in anticipo. Le previsioni convergono su una seconda metà dell’anno di crescita? Ecco che la finanza prende posizione, spinta anche dalla voglia di recuperare le posizioni perdute. Piazza Affari in queste tre settimane ha recuperato terreno, ma chi ha ripreso a correre a ritmo veloce è il segmento delle banche, che è risultato il più dinamico del periodo. È uno dei settori più importanti del listino milanese. Se le società a maggiore capitalizzazione appartengono ai comparti dell’energia e dell’automotive (Eni, Enel, Stellantis, Ferrari), le banche mettono assieme poco meno di 120 miliardi di capitalizzazione complessiva sui 700 circa di valore totale della Borsa milanese, il 17 per cento del totale.

Percentuali

Di quel 17 per cento, Intesa Sanpaolo e Unicredit valgono, da sole, circa il 60 per cento, ovvero poco meno di 72 miliardi in due (oltre 43 Intesa, oltre 28 Unicredit). Sono i due poli del credito nazionale, le uniche banche di dimensione e respiro europeo a cui da tempo si sta cercando di affiancare un terzo polo di comparabili dimensioni.

Risiko a parte, quello che rileva in questa occasione sono gli aspetti borsistici. Se le due grandi banche commerciali dominano la classifica per capitalizzazione, alle loro spalle si mettono in evidenza alcuni istituti molto specializzati. In Italia il risparmio è un valore di assoluto rilievo e i campioni della gestione vedono la bontà del loro business model premiato dagli investitori. Dietro Intesa e Unicredit è infatti FinecoBank la terza banca italiana per capitalizzazione, circa 10 miliardi di valore, ovvero l’8,48 per cento del totale per il gruppo nato nel 1999 da una brillante idea di Alessandro Foti, che ne è ancora guida e ispiratore. Banca Mediolanum, fondata da Ennio Doris, è al quinto posto per capitalizzazione con oltre 6,3 miliardi di valore riconosciuto a Piazza Affari (il 5,29% del settore) e Banca Generali, alla cui guida è Gian Maria Mossa, si trova al settimo posto, con oltre 3,3 miliardi di valore (3,37%).

Brilla anche Mediobanca. Quella che era solo una importante banca d’affari ha saputo intercettare il vento del cambiamento, completando la propria presenza nel mercato retail e nel credito al consumo, tanto che oggi il gruppo di Piazzetta Cuccia è la quarta banca italiana per capitalizzazione, con un valore prossimo ai 7 miliardi di euro (6,89%).

Le altre grandi banche commerciali patiscono soprattutto due fattori: una storia di acquisizioni e risanamento che il mercato apprezza con ritardo e un business model ritenuto poco profittevole, specie fino a quando i tassi sono stati negativi o prossimo allo zero. È il caso di Banco Bpm e Bper: la banca guidata da Giuseppe Castagna supera in Borsa i 5 miliardi di valore, Bper i 3. Sono, rispettivamente, la sesta e l’ottava banca italiana per valore di Borsa.

Proprio questi due istituti sono invece tra i primissimi per guadagni in Borsa nel corso dell’ultimo anno. Nessuno in Italia ha fatto come Banco Bpm, che dall’inizio del 2022 ha guadagnato oltre il 36 per cento in valore, un exploit che evidenzia come il mercato abbia infine apprezzato le strategie di Castagna, ponendo la banca di piazza Meda al primo posto tra gli investimenti nel settore in Italia.

Operatori specializzati

Quello del credito è un mercato in evoluzione. Ci sono operatori specializzati, non solo nella gestione del risparmio, che guadagnano quote di mercato facendo un solo mestiere alla volta, ma con grande competenza. È il caso del Bff Banking group, guidato da Massimiliano Belingheri. Con una performance importante nell’ultimo mese ha superato gruppi più noti conquistando la terza piazza tra le banche che più hanno guadagnato nell’ultimo anno: il 20 per cento. Bff si occupa di finanza specializzata, soprattutto factoring con le amministrazioni sanitarie ed è presente in diversi paesi europei. Capitalizza circa 1,3 miliardi e il business funziona al punto che dal 2022 Bff distribuisce il dividendo due volte l’anno. La seconda performance borsistica è appannaggio di una banca tradizionale come Bper, capace di mettere assieme un +21 per cento da inizio 2022 nonostante sia stata impegnata nella non semplice acquisizione di Banca Carige. Al quarto posto per performance borsistica (+19 per cento) c’è il Credem, che negli anni ha fatto dell’oculatezza delle esposizioni uno dei suoi tratti distintivi e che nella parte finale della seduta di venerdì 20 ha guadagnato quasi il 5 per cento. E le big? Intesa Sanpaolo ha corso bene tra fine 2022 e le prime settimane del nuovo anno, recuperando dai minimi di 1,65 di fine settembre, ma si trova ancora in ritardo del 12 per cento rispetto all’inizio dello scorso anno. Unicredit invece è in terreno positivo (+6,5 per cento), spinta dal piano di buy-back e dalla generosa distribuzione di dividendi, fatto quest’ultimo che caratterizza anche Intesa. Rispetto a un anno fa risultano molto penalizzate il Monte dei Paschi di Siena a causa del recente aumento di capitale (-89%), illimity (-44%), Banca Ifis e Banca Sistema (entrambe -20%), mentre FinecoBank è cresciuta del 6,6 per cento e la Popolare di Sondrio del 7 per cento.

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, 2023-01-24 09:58:00, Intesa e Unicredit valgono il 60 per cento del settore. Ma è il gruppo di piazza Meda ad aver guadagnato di più nell’ultimo anno, seguito da Bper e, a sorpresa, da Bff. Quarto il Credem, Stefano Righi

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