di Virginia Piccolillo
Il viceministro: è una spesa da 200 milioni, va razionalizzata
Giorgia Meloni ribadisce la piena fiducia al Guardasigilli Carlo Nordio. Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, pensa che cesseranno le fibrillazioni su questo tema?
«Il ministro Nordio oggi vede confermato, con gli applausi, il sostegno totale di Palazzo Chigi. Forza Italia è da sempre al suo fianco, prima e dopo aver ascoltato le sue dichiarazioni in Parlamento. Programmi chiari, da realizzare in una riforma finalmente nell’interesse dei cittadini. I dubbi, le perplessità, le polemiche, legittime e non, sono prive di fondamento».
L’intenzione di porre mano alle intercettazioni però c’è.
«Il ministro ha solo detto come la pensa sulle riforme. Ma allo stato non è stato aperto nessun tavolo, non c’è nessuna proposta di modifica normativa , tutta da approfondire. Quindi il dilemma bavaglio sì-bavaglio no ha del surreale, non essendoci la materia del contendere. Insomma, come direbbe Nordio, appassionatissimo di Shakespeare, tanto rumore per nulla».
Ma le volete limitare o no?
«Attualmente sulle intercettazioni c’è solo l’idea del ministro, che condividiamo appieno, di contemperare, secondo Costituzione, le esigenze di indagine con quelle della riservatezza. Dibattito nobile che, mi creda, avrà, per come siamo determinati, un lieto fine».
Cioè?
«Il governo è compatto sulla sua linea. E comunque l’idea che il ministro volesse privare di strumenti di indagine i suoi ex colleghi è una balla spaziale».
Lui ha parlato di spese alte per le intercettazioni.
«Lo strumento di indagine non sarà indebolito, ma una riflessione su una spesa da 200 milioni l’anno, che ben può essere razionalizzata, va fatta».
Non intende toccare quelle delle indagini per mafia, terrorismo ma anche per i «reati satellite»: quali intendeva ?
«Qualsiasi reato effettivamente prodromico a quelli di mafia».
La corruzione, il peculato e le false fatturazioni che spesso aprono la via a indagini di mafia lo sono?
«Non ritengo sia il caso di formulare proposte a titolo personale. Utile attendere la sinergia con il ministro, tenendo conto che la scelta deve essere di sistema e consentire di intervenire a protezione equilibrata di tutti».
Quando vi porrà mano?
«Vedremo. Prima ci sono delle emergenze da affrontare. La norma sull’abuso d’ufficio, quella sul traffico di influenze. I temi su cui stiamo lavorando per soluzioni ready made sono solo questi due. Il resto sono solo legittime opinioni personali».
L’abuso di ufficio sarà abolito o modificato?
«Vedremo. L’importante è fare in modo che scompaia per sempre la paura della firma dei pubblici amministratori, la burocrazia difensiva».
Il reato di traffico di influenze venne inserito perché ce lo chiedeva l’Europa. Come verrà modificato?
«Ha maglie troppo larghe. Nel nostro sistema penale vige il principio di legalità e tassatività: si risponde solo di quello che è scritto con precisione nella norma. Renderemo la fattispecie più chiara e netta. Interverremo con ragionevolezza e tecnicalità come abbiamo fatto per superare i problemi applicativi della riforma Cartabia».
Ce ne sono altri secondo i magistrati. Che farete?
«Li vedremo strada facendo. Non si smonta una riforma ancora prima di applicarla. Se necessario, interverremo. Forza Italia farà sì che le sue idee possano diventare norme per una pacificazione tra giustizia e cittadini».
Pacificazione da cosa?
«I cittadini spesso hanno una paura irrazionale delle aule giudiziarie. Noi vogliamo una giustizia amica».
22 gennaio 2023 (modifica il 22 gennaio 2023 | 22:14)
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, 2023-01-22 22:44:00, Il viceministro: è una spesa da 200 milioni, va razionalizzata, Virginia Piccolillo