Giugno 6, 2023

«Eva Kaili è stata torturata», l’accusa del legale dell’europarlamentare greca coinvolta nel Qatargate

Michalis Dimitrakopoulos: «Eva è stata trattenuta per 16 ore in una cella di polizia, al freddo e non le è stato permesso di lavarsi »

DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES — «È una tortura».

Più volte l’avvocato greco Dimitrakopoulos ripete questa frase al termine dell’udienza in cui ha chiesto ai giudici di Bruxelles di scarcerare la sua assistita, Eva Kaili dopo 40 giorni di detenzione nel carcere di Harem.

«È innocente»

Un appello accorato in cui ha ribadito che la ex vice presidente del parlamento europeo, arrestata nell’inchiesta sulle presunte corruzioni orchestrate da Antonio Panzeri in favore di Qatar e Marocco, è innocente e non sa nulla degli affari tra il suo compagno Francesco Giorgi e lo stesso Panzeri, anche loro in cella con l’accusa di associazione criminale, corruzione e riciclaggio. L’udienza dura non più di un’ora nel palazzo di giustizia di Bruxelles. I giudice della Camera di consiglio, come prevede a legge, devono riesaminare le esigenze cautelari ogni mese, l’ultima vola l’hanno fatto il 22 dicembre quando si pronunciarono contro la scarcerazione. La decisione di oggi è attesa per il pomeriggio.

«Le hanno impedito di coprirsi, lavarsi e dormire»

Con il collega André Risopoulos, il legale ha affermato di aver chiesto «ancora una volta la scarcerazione di Eva Kaili con misure alternative come il braccialetto elettronico o altri tipi di misure simili» protestando per le condizioni in cui la deputata europea del Pasok è in detenzione: «Dall’11 al 13 gennaio è stata in isolamento su ordine del giudice istruttore Michel Claise. È stata trattenuta per 16 ore in una cella di polizia, non in prigione; al freddo, poiché le hanno rifiutato una seconda coperta e le hanno preso il cappotto; la luce era sempre accesa, il che le ha impedito di dormire; non le è stato permesso di lavarsi nonostante avesse le mestruazioni.

Eva Kaili è sotto accusa, certo: ma c’è sempre una presunzione di innocenza. Siamo in Europa, dopotutto. Queste condotte violano la Convenzione europea sui diritti umani, sono una tortura, e ci riportano al Medioevo. Vi chiedo di rendere pubblici questi fatti: perché il fatto che siano conosciuti rappresenta l’anima della giustizia. Continuo a sperare che il processo sarà giusto: perché siamo in Europa», ha detto.

La figlia di Kaili

La cosa che continua più ad addolorare Eva Kaili è la lontananza dalla figlia di appena 23 mesi. Dopo averla potuta vedere per due ore il 6 gennaio ad Haren, l’ha rivista solo un’altra volta, ha detto il suo avvocato.

«In sei settimane di carcere ha avuto la possibilità di vedere sua figlia di ventitré mesi solamente due volte. Per noi questa è una rottura con il buon senso» e con «misure adeguate in relazione alla situazione». 

19 gennaio 2023 – Aggiornata il 19 gennaio 2023 , 16:20

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, 2023-01-19 14:55:00, Michalis Dimitrakopoulos: «Eva è stata trattenuta per 16 ore in una cella di polizia, al freddo e non le è stato permesso di lavarsi », Photo Credit: ,

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