Maggio 28, 2023

Nuovo termovalorizzatore, sindaci e gestori: «Luogo lo scelga la politica, non le aziende»

di D.B.

Il tema era già stato affrontato dai sindaci settimane fa nel corso di una riunione del Cal (il Consiglio delle autonomie locali) ed è stato ribadito mercoledì: la politica – dall’Auri (l’Autorità unica regionale per i rifiuti e l’idrico) alla Regione – deve prendersi la responsabilità di scegliere il luogo in cui realizzare il nuovo termovalorizzatore, senza lasciare il dossier nelle mani dei grandi player, che sono sostanzialmente tre (A2A, Acea ed Hera). Della questione si è parlato mercoledì in consiglio regionale dove gestori del servizio e sindaci sono stati ascoltati, in Seconda commissione, a proposito del nuovo Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti.

LA REGIONE: NUOVO TERMOVALORIZZATORE DAL 2028

L’audizione Oltre al direttore dell’Auri Giuseppe Rossi erano presenti i vertici delle aziende che gestiscono il servizio in Umbria (Vus, Sogepu, Sia, Gest, Tsa, Asm Terni, Acea Ambiente), mentre per i Comuni hanno partecipato sindaci e amministratori di Città di Castello, Foligno, Terni, Marsciano, Magione, Panicale e il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, che è anche presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. Alcuni hanno consegnato (o hanno annunciato che lo faranno) documenti e osservazioni a proposito del Piano, mentre altri sindaci saranno invitati nel corso di una prossima audizione alla quale parteciperà anche il presidente di Anci Michele Toniaccini.

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Chi sceglie? Se, sostanzialmente, c’è stato un positivo riconoscimento per il modo in cui il Piano è stato strutturato, le perplessità riguardano il soggetto che dovrà individuare il luogo per la realizzazione del termovalorizzatore: la scelta, è stato detto in modo unanime, deve farla la Regione insieme ad Auri e non le aziende, coinvolgendo in modo ampio e strutturato i territori. Altro auspicio è quello di prevedere un gestore unico per la raccolta e la gestione degli impianti definendo dunque inadeguata la divisione tra il servizio e l’impiantistica, dato che la prima sarebbe meno remunerativa rispetto alla seconda. Espressa anche l’opportunità di prevedere tre gestori a livello regionale coerenti con gli ambiti territoriali. Questo sarebbe importante anche per contenere l’importo del maxi appalto, che si aggirerebbe su una base d’asta di circa tre miliardi di euro

LA MAPPA: DOVE POTREBBE ESSERE COSTRUITO

L’Auri Rossi nel suo intervento ha detto di «guardare con attenzione alla parte sull’organizzazione dei servizi, dato che dovremo individuare il gestore o i gestori unici regionali. Positiva la presenza di indicazioni non esageratamente stringenti e dettagliate per gli affidamenti: in questo modo si lascia una certa autonomia a proposte migliorative avanzate dai gestori in termini di efficienza della raccolta e della gestione economica». «La separazione tra gestione del termovalorizzatore – ha aggiunto – e gestori dei servizi è previsto dalla legge regionale, ma questa previsione potrebbe essere rivista». Quella tra tra discariche e altri impianti viene invece vista da Rossi come un possibile problema: «Si individuerebbe un gestore per soli tre impianti, ovvero il biodigestore e la discarica di Città di Castello e quella di Borgogiglione».

Le gare «Con il nuovo termovalorizzatore – ha detto – gli impianti di preselezione diventeranno centri di trasferenza gestiti dai gestori della raccolta. Quindi questi ultimi avranno valore e importanza maggiore in prospettiva». Rossi ha poi ricordato che recentemente Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ha spiegato che le gare, se valide per almeno 15 anni, dovrebbero prevedere anche la gestione degli impianti; in caso contrario «si seguono le direttive europee che prevedono affidamenti di soli 3-4 anni». «Le attuali concessioni – ha detto – scadono tra il 2024 e il 2038: mettere in fila queste scadenze presenterà qualche difficoltà, da risolvere con il Piano d’ambito. Recentemente Anac e la magistratura amministrativa hanno dimostrato di apprezzare poco le gare troppo lunghe e dal valore molto alto: se ne dovrà tenerne conto per evitare impugnative».

Il dibattito Nel corso del dibattito il consigliere pd Michele Bettarelli ha sottolineato che c’è «un’ampia convergenza sulla non condivisione dell’impostazione della gara unica per la gestione e l’impiantistica, così come non viene condivisa la divisione tra il servizio della raccolta e la gestione degli impianti». Il sindaco di Città di Castello ha invece invitato, valutando costi e sostenibilità, la possibilità di stringere accordi con altre regioni già dotate di un termovalorizzatore. Chiudendo la seduta il presidente della commissione, il leghista Valerio Mancini, ha messo l’accento su dubbi e perplessità sollevate: «Ribadiremo inoltre alla giunta – ha detto – quanto richiesto dal direttore di Auri a margine della sua audizione, e cioè la richiesta di poter assumere nuovo personale tecnico necessario per rispondere al meglio alle importantissime mansioni che sono state affidate alla struttura».

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, 2023-01-18 18:30:00, Nuovo termovalorizzatore, sindaci e gestori: «Luogo lo scelga la politica, non le aziende»  Umbria 24 News,

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