Ottobre 1, 2023

Supercoppa Milan-Inter in Arabia Saudita: sport e politica

di Alessandro Bocci e Paolo Tomaselli, inviati a Riad

L’Arabia ha offerto 140-150 milioni per quattro delle prossime sei edizioni a patto di cambiare format: contrari i grandi club. Ma dopo F1, Formula E, l’arrivo di Ronaldo, l’acquisto del Newcastle, l’obiettivo sono i Mondiali 2030

Più grattacieli, più abitanti (quasi mezzo milione, ora sono 7 milioni e seicentomila), più ambizioni. E molti più soldi. Quante cose sono cambiate a Riad dall’ultima Supercoppa del 22 dicembre 2019 , quando Simone Inzaghi con la sua Lazio sconfisse la Juventus di Maurizio Sarri (3-1). Quella era la seconda delle tre partite (in cinque anni) acquisite dall’Arabia per 7,5 milioni di euro l’una. Un accordo senza precedenti per la Lega di serie A, che ha premiato la scelta araba vista la presenza di Ronaldo nelle prime due partite (anche perché il contratto fu firmato prima dell’arrivo di CR7). Oggi che Ronaldo è sbarcato proprio qui per diventare definitivamente uno strumento di marketing politico ed economico più che un calciatore, Milan-Inter potrebbe anche essere la partita d’addio tra Italia e Arabia Saudita.

Ma il condizionale è d’obbligo, perché lasciare Riad proprio nel mezzo di una espansione araba che sul lungo periodo potrebbe anche mettere in secondo piano il Mondiale in Qatar, è una decisione che va ponderata, anche perché la nuova proposta alla Lega di Milano è già arrivata: tra i 140 e i 150 milioni, per giocare qui quattro delle prossime sei edizioni. L’accordo in scadenza è sulla base di 24 milioni per tre edizioni. Quasi il triplo di ingaggio a squadra ma comporta anche più oneri, perché gli arabi pretendono una rivisitazione della formula sul modello di quella spagnola, che si è chiusa domenica sera con la finale tra le superpotenze Real Madrid e Barcellona, vinta dal Barça. Il format prevede una final four con semifinali e finale, tra la vincitrice del campionato, la seconda classificata e le due finaliste della Coppa Italia. La decisione è in agenda, ma trovare un’intesa non è semplice e tanto per cambiare non c’è identità di vedute.

Le grandi, Milan, Inter e Juve, sostenute dal Napoli, sono contrarie al cambiamento perché nel 2024 la nuova Champions cambierà formula e ci saranno più partite. Il rischio è di intasare il calendario. Per giocare semifinali e finale le squadre interessate perderebbero una partita di campionato e dovrebbero recuperarla. Troppo complicato. Sul tavolo della Lega ci sono altre proposte che arrivano dal Qatar, dagli Emirati Arabi e dalla più vicina Ungheria. La decisione sarà presa in estate. Di sicuro, vista la presenza in questi giorni a Riad del presidente Lorenzo Casini e dell’a.d. Luigi De Siervo, il derby milanese sarà l’occasione per affrontare l’argomento.

E anche per toccare con mano il cambio di passo del Paese guida del mondo arabo, «scottato» dal successo del Mondiale qatariota e determinato ad alzare il livello della «Vision 2030» che potrebbe culminare proprio con un’altra Coppa del Mondo, vista la candidatura congiunta dei «Tre continenti» con Egitto e Grecia proprio per il 2030. Rispetto all’ultima Supercoppa in terra araba, è arrivato anche lo sbarco in Premier League, attraverso il Pif (Public investment fund) che ha acquistato il Newcastle che punta dritto alla qualificazione Champions: il patrimonio è di 450 miliardi, quindi avanzano soldi per finanziare l’Al Nassr, la squadra di Ronaldo e l’Al Hilal, che sogna Messi.

Per avere un assaggio di futuro si può attendere giovedì, un giorno dopo la Supercoppa italiana, quando proprio Ronaldo e Messi si sfideranno nello stesso stadio. Ma non senza aver studiato il progetto di Qiddiya City, a quaranta chilometri dalla capitale: una metropoli più che una città dello sport, che punta a diventare la più grande attrazione araba, in un Paese che sta investendo sul turismo, grazie a chilometri di coste incontaminate, da potenziare grazie allo sport: i Giochi invernali asiatici del 2029 sono già stata assegnati (l’Arabia ha oltre venti cime sopra i 2.500 metri), mentre le auto di Formula E e di Formula 1 (a Gedda) sfrecciano già da tempo.

Senza dimenticare il messaggio potente della vittoria della Nazionale guidata da Renard sull’Argentina all’esordio del Mondiale. Il calcio arabo non sarà così competitivo come sostiene il suo nuovo ambasciatore CR7, qui anche in vista della candidatura del 2030 contro quella targata Uefa di Spagna-Portogallo. Ma è nel pieno delle sue mire espansionistiche. Con o senza Italia.

17 gennaio 2023 (modifica il 17 gennaio 2023 | 07:14)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2023-01-17 06:16:00, Supercoppa Milan-Inter in Arabia Saudita: sport e politica  Corriere della Sera,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *