Lavoro
di Valentina Iorio16 gen 2023
Scatta l’aumento del 9,2% sugli stipendi di colf, badanti e baby sitter, con l’adeguamento al costo della vita secondo l’indice Istat all’80% per i salari e al 100% per le indennità di vitto alloggio. La riunione della Commissione Nazionale per l’aggiornamento retributivo di lunedì 16 gennaio si è conclusa senza un accordo tra sindacati e associazioni datoriali. Dato che si trattava del terzo e ultimo incontro tra le parti, in assenza di un’intesa, l’adeguamento degli stipendi all’inflazione scatterà in automatico. Gli aumenti partiranno già da gennaio. «I sindacati, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf non hanno voluto accettare la proposta avanzata dalle associazioni datoriali rappresentate dalla Fidaldo di scaglionare gli aumenti dovuti nel corso dell’anno», ha dichiarato la Federazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico a conclusione dell’incontro.
Tra 1570 e 1740 euro in più
Gli impatti maggiori, avverte Assindatcolf, si potrebbero avere per quelle figure assunte con orari lunghi o in regime di convivenza, come nel caso delle badanti (livello Cs): la retribuzione minima passerà da 1.026,34 euro a 1.120,76 euro, oltre 94 euro in più al mese, a cui si aggiungerà anche l’aumento dei contributi, portando il costo totale annuo da 17.177 a 18.752 euro, ovvero 1.575 euro in più. I costi saranno ancora maggiori nel caso di baby sitter assunte a tempo pieno (40 ore) non conviventi (livello Bs): lo stipendio minimo passerà da 1.234 a 1.348,53 euro, quasi 115 euro in più a mese, mentre il costo totale annuo (comprensivo anche di contributi, tfr, ferie e tredicesima) subirà un incremento di 1.743 euro. «Parliamo di aumenti concreti, non un mero allarmismo come più volte è stato sostenuto dai sindacati, con il rischio che molti dei lavoratori oggi in regola scompaiano nel nero», dice il presidente di Assindatcolf e vice presidente di Fidaldo Andrea Zini.
Assindatcolf: aumenterà il lavoro nero
«La totale chiusura mostrata nel corso della trattativa delle parti sociali rispetto alle esigenze delle famiglie datrici di lavoro domestico ha impedito che si raggiungesse un accordo di buonsenso sugli adeguamenti retributivi di colf, badanti e baby sitter. È stata, infatti, bocciata la nostra richiesta di dilazione degli aumenti che avrebbe reso sicuramente più sostenibile il rincaro in un momento in cui le famiglie, che a loro volta sono composte da lavoratori e da pensionati, sono già chiamate a sostenere molti sacrifici, a cui oggi, purtroppo, se ne aggiunge un altro», prosegue Zini, ricordando che per i metalmeccanici dal 2014 al 2023 le retribuzioni minime sono aumentate di 131 euro, quelle del commercio di 85 euro mentre considerando gli aumenti di gennaio, in 10 anni gli incrementi ammontano a 170 euro per le badanti conviventi e a 183 euro per le baby sitter a 40 ore settimanali. «E da gennaio – ha aggiunto – commercio e metalmeccanici non riceveranno nessun aumento, mentre per le badanti ci sarà un aumento di 94 euro e per le baby sitter di 102 euro». Assindatcolf si augura che a questo punto il governo vari le misure già annunciate in vari provvedimenti per gli aiuti alle famiglie per incentivare il lavoro regolare di colf, badanti e assistenti familiari. Con il mancato accordo e gli aumenti, ribadisce il presidente di Assindatcolf «le famiglie in difficoltà avranno due strade: o rinunciare all’aiuto, o passare se non al nero al grigio».
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, 2023-01-16 17:01:00, Nessun accordo sull’adeguamento retributivo per colf, badanti e baby sitter: i sindacati, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf non hanno voluto accettare la proposta delle associazioni datoriali, Valentina Iorio