Il faro acceso sui prezzi della benzina la dice lunga sulla capacità delle forze politiche di mettere le informazioni in un contesto. Che si difendano le posizioni e le misure intraprese dal governo, o che le si critichino, in entrambi i casi l’errore è dietro l’angolo. I prezzi dei carburanti nelle ultime settimane, al di là dell’atteso ripristino delle accise il cui taglio perlomeno secondo il governo è costoso, non sono molto diversi dai mesi scorsi. Si fatica a comprendere che non è il singolo prezzo del singolo prodotto a preoccupare, ma l’accumulo dei rincari. In una parola: l’inflazione. Un prezzo della benzina elevato si può sopportare, se a questo non si aggiungono altri aumenti. Non solo dell’energia. Basta fare un giro per i negozi o al mercato, è sufficiente anche andare al bar sotto casa, per capire che a rincaro si aggiunge rincaro. Ecco il vero nemico delle famiglie e delle imprese.
Negli anni scorsi, che non sono stati facili, si è potuto resistere anche perché la lunga fase di bassa, o inesistente inflazione, ha permesso di programmare spese, consumi, investimenti. Normalmente si pensa alla politica monetaria, e quindi alle mosse delle banche centrali, come la migliore azione nella lotta alla corsa dei prezzi. E da Francoforte a Washington, la Bce come la Fed stanno intervenendo. Ma l’azione non può essere lasciata alla sola politica monetaria o a rialzi dei tassi di interesse che producono una più marcata frenata dell’economia. Ogni Stato deve fare la sua parte. E l’Italia con il suo continuo difendere singole categorie, singole lobby (lo si è visto chiaramente con l’inutile e dannoso dibattito sui pagamenti digitali), rischia di pagare un conto ancora più salato per l’avversione alla concorrenza. Che è il sale della battaglia ai rincari; la spinta alla competitività delle aziende; e l’invito a tutta la collettività a premiare chi è dalla parte dei consumatori. Ogni anno l’Italia dovrebbe varare una legge sulla concorrenza. Dal 2009. Ne è stata varata una nel 2017 e un’altra lo scorso anno, peraltro ampiamente menomata.
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, 2023-01-16 11:03:00, Si fatica a comprendere che non è il singolo prezzo del singolo prodotto a preoccupare, ma l’accumulo dei rincari. In una parola: l’inflazione, Daniele Manca