Ottobre 2, 2023

Gina, il nostro agente a L'Avana

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Marco Di LauroGetty Images

Una delle prime persone a cui Gina Lollobrigida dice che di lì a poco intervisterà Fidel Castro è Henry Kissinger. Quella scena probabilmente è il punto di partenza per il viaggio a L’Avana della Lollo. E il 1973 le interviste in questione sono una maniera di portare avanti la sua carriera di fotografa, con un reportage più grande e un documentario. È un’attività partita nel 1959 diversi anni dopo che il cinema l’aveva scoperta, attirata e trasformata in attrice, e una che ha coltivato per tutta la vita all’ombra e grazie al successo cinematografico. Per fare foto ha viaggiato ovunque in Asia come in America e ovviamente in Italia.

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Marco Di LauroGetty Images

Fotografava attori (non le era difficile con la carriera che aveva avuto, i film in America e le conoscenze sviluppate), ma anche i grandi del suo tempo con uno strano interesse per i blocchi geopolitici contrapposti. Ha fotografato e incontrato Yuri Gagarin e Neil Armstrong e poi come detto Henry Kissinger e Fidel Castro. Essendo la Lollo prima che Gina Lollobrigida, tutto questo si è sempre accompagnato a corteggiamenti reali o presunti e continue domande su flirt con questi potenti, cioè si è sempre accompagnato all’idea che una personalità come la sua, qualcuno che sullo schermo è stato sessualmente esuberante (per l’epoca) e che il pubblico e il cinema hanno identificato prima come corpo e poi come persona, non potesse non avere relazioni significative che non partissero dal corpo. Certo i suoi intervistati non facevano nulla per smentirlo. Conveniva a tutti e tutti ne uscivano con l’immagine che gli serviva.

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Fidel Castro in particolare aveva chiesto di incontrarla quando era venuto in Italia. Prima la politica e poi le star, dopo il Papa (lui che veniva da un paese ateo per necessità politica) incontrò la Lollo. In quella prima volta Castro la invita ad andare a L’Avana. La Lollo non se lo fa ripetere due volte e mette la macchina fotografica in valigia. Ne esce fuori nel 1974 un documentario fuori dal mondo, uno che unisce la star spensierata dell’epoca per eccellenza, sinonimo di rotocalco, con un protagonista della politica mondiale, tredici anni dopo la crisi della Baia dei porci. Per arrivarci le era bastato segnalare all’ambasciata cubana di Londra (perché lì risiedeva in quel momento) il suo desiderio di andare a Cuba. La risposta arriva subito e da Fidel Castro in persona, con l’avvertenza di avvertire prima di andare. Lo fa. Per lei viene attrezzata una villa al posto dell’albergo che aveva prenotato, una villa con segretaria personale al seguito, di cui approfitta per prendere il sole in attesa dell’arrivo del leader.

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La prima intervista avviene così in accappatoio perché Fidel al contrario della Lollo non avverte prima di arrivare e lei non ha il tempo di cambiarsi. Tutta materia per domande su presunti flirt che la inseguiranno fino al termine della vita e che lei ha sempre accettato facendo un’attenzione maniacale a smentire ma mai del tutto, così che il prossimo intervistatore potesse essere stimolato a chiederlo ancora. L’incontro è professionale, l’intervista mette in luce l’uomo Fidel ma (altro dettaglio per altre domande su presunti flirt) lui poi si toglie l’orologio e glielo regala. Lui è in estasi, lei lo definisce timido, troppo timido.

È probabile che Fidel fosse effettivamente infatuato, lui stesso nel 1996 disse che erano stati innamorati “anche se platonicamente”. Forse anche lui aveva desiderio che gli fosse chiesto più volte se avesse avuto quel flirt e che in molti potessero immaginare che quella sua smentita fosse una conferma mascherata. A vincere è sempre l’immagine di Gina Lollobrigida, non lei personalmente, sempre più schiava di questa percezione e mai in grado di emanciparsi davvero da quell’immagine, ma la rappresentazione di lei. Quello che è nell’immaginario collettivo.

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Marco Di LauroGetty Images

Sempre più Bersagliera di Pane amore e fantasia, non l’oggetto del desiderio disponibile (Marilyn Monroe) ma la riottosa di provincia che attira gli sguardi di tutti ma ha la forza di gestire gli uomini a piacimento e la virtù di brava cristiana e italiana di non concedersi a tutti. Farsi guardare fingendo fastidio per la cosa. Il maschilismo che ipocritamente attribuisce forza e autonomia a una donna mentre ne ribadisce lo statuto di oggetto d’interesse sessuale. La storia di Fidel Castro è nel novero di quelle incredibili e le vale uno strano profilo geopolitico, una specie di notorietà tra capi di stato e gossip che la porterà poi anche a essere ricevuta con tutti gli onori in un viaggio in Iraq in occasione di un festival. Ricevuta per volontà di Saddam Hussein. Lei non sapeva chi fosse lui ma lui evidentemente sapeva chi fosse lei, e come Fidel le evita l’albergo. Anche in Iraq è ospite d’onore, nel palazzo del governo. Come sempre vince la Lollo.

Nasce a Roma nel 1981, fatica a vivere fino a che non inizia a fare il critico nell’epoca d’oro dei blog.

, 2023-01-16 18:50:00, Gina Lollobrigida e Fidel Castro: la storia tra politica e gossip  Esquire Italia,

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