Maggio 28, 2023

E Vialli disse: “Ai miei ‘colleghi’ malati di cancro, testa alta e petto in fuori”

Per cinque anni hanno viaggiato insieme sullo stesso treno, come Gianluca raccontava, con metafora decisamente appropriata. “Il cancro è un compagno indesiderato. È salito con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai”. Provate a pensare, anche solo per un attimo, che viaggio drammatico e sincopato sia stato il viaggio di Luca, pieno di scossoni, di stop e di ripartenze, di chemio e di speranze,di dubbi e di confessioni a se stesso: “Ho paura di morire. Non so che cosa troverò dall’altra parte, una volta spenta la luce. Ma, in un certo senso, sono anche eccitato di poterlo scoprire”. È stata incredibile la forza d’animo di Gianluca. È stata straordinariamente incredibile e la tautologia s’impone per lui, due volte campione: gigante sul campo, gigante nel viaggio sullo stesso treno accanto all’ospite indesiderato. Al punto di riuscire anche a scherzare con il ct suo fratello, il 29 dicembre a Londra, Royal Marsden Hospital, otto giorni prima di morire, come ha raccontato Mancini ad Alberto Dalla Palma e Fabrizio Patania sul Corriere dello Sport : “Luca rideva. Era di buonumore, come sempre. Abbiamo scherzato. Gli ho detto che alla Samp prendeva uno stipendio più alto del mio. Il presidente lo pagava più di me. A Mantovani piaceva così”. Leone sempre, Luca, Come il 12 maggio 2022, nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, dove la Fondazione Umberto Veronesi premia 138 medici e ricercatori, italiani e stranieri.

Pessotto, la commovente lettera per Vialli: applausi e cori all'Allianz Stadium

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Pessotto, la commovente lettera per Vialli: applausi e cori all’Allianz Stadium

Il messaggio di Vialli

Nell’occasione, Luca invia un video messaggio: “Sono un ex sportivo professionista, capo delegazione della Nazionale italiana di calcio, lo dico con grande orgoglio e sono un malato di cancro. Ai ricercatori dico: “Forza e coraggio ragazzi, buon lavoro, abbiamo bisogno di voi. E saluto anche i miei ‘colleghi’ malati di cancro: dai, andiamo avanti, testa alta, petto in fuori, con grande dignità e grande ottimismo perché la ricerca va avanti, è fondamentale, dà speranza”. Quella ricerca contro il cancro e contro la SLA che la Fondazione Vialli e Mauro porta avanti da quasi vent’anni, onorando un motto esaustivo: “Finanziare la ricerca è il nostro sport preferito”. Gli scopi sono connaturati: “Supportare la prevenzione e la cura del cancro; finanziare la ricerca di eccellenza sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica; promuovere lo sviluppo di attività per la diffusione dello sport e in particolare del calcio come fenomeno storico e culturale”.

Vialli, l'omaggio dei tifosi della Juventus all'Allianz Stadium

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Vialli, l’omaggio dei tifosi della Juventus all’Allianz Stadium

Testa alta e petto in fuori

Vialli e Mauro, amico fraterno, compagno di un fortissimo e concreto impegno solidale, dispiegato attraverso decine e decine di eventi e di iniziative, sportive e mediatiche, che hanno permesso di donare 3 milioni 192 mila 375 euro alla ricerca sulla SLA e 505 mila 445 euro alla prevenzione e alla cura del cancro. Testa alta, petto in fuori e non è stato un modo di dire per Luca. A un certo punto, senza più nascondere di essere malato e, al tempo stesso, senza ostentare tutto il dolore, tutta la sofferenza che il cancro gli causava per trasformarla in un pubblico atto di resilienza, in nome di se stesso e degli altri. “Vorrei che qualcuno mi guardasse negli occhi e dicesse: “È anche per merito tuo, se io non ho mollato”. Non hai idea di quanti continuino a guardarti, Gianluca. E tutti s’inchinano.

di Giampiero Falasca Manuela Lombardo Giampiero Falasca

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