Giugno 7, 2023

L’ultima intervista «Mi salvai dalla denuncia per adulterio con la prova del letto caldo»

di Paolo Conti

Maurizio Costanzo scrive un libro sugli oggetti una volta comuni e ora dimenticati: dai soldatini giocattolo agli elenchi telefonici, fino all’abitudine del pranzo in famiglia la domenica. Sono stato un corteggiatore tenace. Oggi vivere per me Maria

Il 24 febbraio 2023 morto Maurizio Costanzo. Il giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore aveva 84 anni. Questa la sua ultima rilasciata a Corriere, pubblicata su 7 a ottobre 2022.

Maurizio Costanzo scrive un libro di ricordi e di bilanci, riannoda i fili del tempo vissuto, ritrova oggetti e abitudini perdute. Perch mettersi a ricostruire il passato in questo libro Smemorabilia/Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (Mondadori) scritto con Valerio de Filippis? All’inizio del libro cito Sergio Caputo che in Rifarsi una vita canta cos: “Fuori si fa sera/che luna pensierosa/ vorrei dimenticare/ ma non ricordo cosa…”. Direi che non mi piace ricordare, ma ancora meno amo dimenticare. Infatti, eccomi qui col libro.

C’ un catalogo di oggetti e abitudini perduti.

S. Sono abitudini superate da una societ che cambia e oggetti messi da parte da una tecnologia sempre pi avanzata. Lo chiamerei “Il paradiso della smemoria” che riemerge con l’avanzare dell’et. Sono stato sempre diffidente comunque verso la memoria, ho spesso detto che una cosa sciocca raccontarsi. Che meglio vivere che raccontarsi. Ecco invece un libro di memoria: come rinnegare sessant’anni di una professione fondata sul racconto altrui

PER GESTIRE IL POTERE OCCORRE UNA DOSE DI CATTIVERIA. QUELLA CE L’HO E CREDO SI VEDA NELLE INTERVISTE. MA LA CATTIVERIA ANCHE RISPETTO VERSO L’INTERVISTATO

C’ una dedica struggente all’inizio: Al Parioli col Maurizio Costanzo Show , dopo 40 anni: 1982-2022 e che non vada perduta nemmeno una goccia. Dedico questo libro ad Alberto Silvestri, Paolo Pietrangeli, Luisella Testa, Franco Bracardi.
Per un libro del mio amico Michele Santoro ho rivisto la staffetta tv “Samarcanda- Maurizio Costanzo Show” del 1991 con Giovanni Falcone. Mi si stretto il cuore vedere al pianoforte Franco Bracardi, pensare che nel pulmino della rega c’era Paolo Pietrangeli, ricordare che dietro le quinte mi rassicurava il coautore Alberto, rievocare la passione di Luisella Testa. Non c’ pi nessuno, a loro dedico il libro per gli anni di bellissimo lavoro insieme. Meglio vivere che raccontarsi, bisognerebbe dire a questo punto… ma l’uomo un animale al quale l’esperienza non serve a niente. Continuo a contraddirmi, a raccontare prima di vivere.

Giochiamo con la memoria, allora. Decenni di tv significano potere. Maurizio Costanzo stato cambiato dal potere?
Non posso garantirlo ma spero di essere rimasto intatto dentro. Non ho mai valicato il limite del Marchese del Grillo: io so’ io e voi… eccetera. Certo, per gestire il potere occorre una dose di cattiveria. Quella ce l’ho e credo si veda nelle interviste. Ma la cattiveria anche rispetto verso l’intervistato.

In che senso?
La cattiveria curiosit, voglia di tirar fuori la verit da chi non vorrebbe dirla. Comunque, all’inizio il potere euforizzante. Ora il mio rapporto si molto ridimensionato: il vero potere diventato la salute. Pensiamo alla pandemia, alle quarantene, ai lockdown.

HO MANEGGIATO SOMME INGENTI, CON I PRIMI GUADAGNI HO COMPRATO UNA PORSCHE: NON ARRIVAVO AI PEDALI. DAL 1976 NON GUIDO PI… HO ANCHE BRUCIATO MOLTI SOLDI PROPRIO PER IL TEATRO PARIOLI E LA SUA GESTIONE

Rapporto col denaro, con la ricchezza?
Non ho mai voluto arricchirmi per il gusto di arricchirmi. Ho maneggiato somme anche ingenti. Ma alla fine il mio rapporto col denaro minimo. Mi serve per vivere bene. Ma ne ho rispetto. Non lo spreco, non subisco il fascino dell’accumulo, non ho mai investito in speculazioni.

Nemmeno in borsa?
Diciamo che per me la parola indica un orpello femminile atto al trasporto di oggetti che, una volta finiti l dentro, non si trovano pi. Ho anche bruciato molti soldi proprio per il teatro Parioli e la sua gestione. Una volta dovetti vendere casa per ripianare i debiti. Ma riperderei volentieri quel denaro. L’amore infinito per il teatro, lo so, un vizio costoso.

Altri vizi, per esempio automobili?
Con i primi guadagni mi comprai una Porsche. Non arrivavo nemmeno ai pedali. La usai pochissimo. Poi una MG e un’altra Porsche. Chiss perch, poi… non sono mai stato un vero appassionato di auto potenti. Ora, per fortuna mia e degli automobilisti romani, non guido pi dal 1976.

La memoria ha qualche pregio?
Sa cancellare alcune cose. La vita piena di appuntamenti mancati. Quelli pi amari li ho dimenticati.

Cosa dimentica pi facilmente nella vita quotidiana?
Le chiavi di casa. Ho risolto non portandole pi. Suono e mi aprono, a casa c’ sempre qualcuno.

Nel libro lei ricorda puntate e interviste storiche, indimenticabili.
Ho intervistato Gheddafi a Tripoli, Donald Trump a New York nel 2002, Sean Connery a Londra… Mi fermo qui, mi pare gi abbastanza, no?.

Le memorie d’amore?
L’ho detto, l’uomo non apprende nulla dall’esperienza. E a distanza di anni tante storie appaiono incomprensibili: si capisce perch ci si lascia, meno perch ci si era messi insieme. Me ne rendo conto quando, sempre pi raramente, ripenso ai miei trascorsi sentimentali.

Nomi, errori?
Ma su, figuriamoci….

E Maria De Filippi?
Soprattutto in questo caso, molto ma molto meglio vivere. E vivere per me Maria.

Veniamo alle Smemorabilia. Partiamo dall’infanzia, dai soldatini di piombo.
Una meraviglia. Ci giocavo tanto, era il tipico passatempo adatto a un figlio unico come me. Battaglie infinite senza nemmeno una goccia di sangue. Interi battaglioni schierati, contro quelli del vicino di casa, stesi sui pavimenti gelidi. Cresciuto, sono passato al Monopoli. Pi adatto al mio carattere.

SONO ROMANO-ROMANO. HO QUELLA ROMANIT CHE DIVENTA CARATTERE, INDOLENZA DI CHI HA GI VISTO TUTTO, NOI ROMANI CE L’ABBIAMO

Un tempo si scrivevano e si spedivano tante cartoline. Sparite, purtroppo, dalla circolazione.
Erano un modo per far partecipare alla propria vacanza il destinatario. “Saluti da…”. Credo ci siano persone che, collezionandole, abbiano fatto il giro del mondo restando a casa. Oggi sono gli infiniti scatti dai cellulari con un saluto allegato. Un click e via.

Appare anche la Befana. Festa molto romana.
Beh, io sono romano-romano. Ho quella romanit che diventa carattere, indolenza di chi ha gi visto tutto, noi romani ce l’abbiamo. Ho amato la Befana, le scrivevo lettere piene di desideri, le lasciavo pezzetti di pane e latte caldo sperando che esaudisse le mie richieste. Mi elettrizzava l’idea che si calasse nei caminetti.

E gli elenchi telefonici?
Un reperto pre-digitale. Non era previsto il diritto alla privacy, se avevi un telefono eri schedato e mappato con la via. Georges Simenon li usava aprendoli a caso per dare nomi ai suoi personaggi di fantasia.

Appare anche il monopattino in legno.
Aveva le rotelle a sfera, ricordo un campo per noi ragazzini a Roma in via Como, vicino piazza Bologna. Usavamo anche le mazzafionde, altro oggetto smarrito. Senza fare mai grossi danni.

I MICROFONI DI UN TEMPO COSTRINGEVANO A MAGGIORE CONCENTRAZIONE. OGGI SONO INVISIBILI, DICI QUELLO CHE CAPITA, RISCHIANDO IL DISASTRO

I microfoni d’acciaio della Radio di un tempo…
Un feticcio a cui sono molto legato. Imponenti, impegnativi ma bellissimi. Costringevano a una maggiore concentrazione. Oggi sono invisibili e vai a ruota libera. Senza quel feticcio che ti frenava, dici un po’ tutto quello che ti capita e si rischia cos il disastro.

Addio anche al pranzo della domenica.
Chi ne nega il fascino, nega un pezzo di vita: occasioni belle, piene di calore, parenti che arrivavano in visita, il senso pieno della famiglia che forse si perso.

Nell’elenco appaiono le preghiere in classe…
Ai miei tempi il culto cattolico permeava la quotidianit a scuola: ora di religione, veniva il prete, preghiera in classe. La societ radicalmente cambiata. Non c’ pi nulla di tutto questo, giustamente.

L’ADULTERIO SPARITO COME REATO PENALE… OGGI L’ADULTERIO DI UN TEMPO L’OCCASIONE PER UN SORRISO DI SMEMORIA

Poi c’ dell’altro. Anche l’adulterio. davvero sparito?
Sparito come reato penale, come fenomeno violentemente osteggiato. Decenni fa ebbi una storia con una donna sposata. Il marito sporse denuncia, arrivarono i carabinieri. Per fortuna eravamo vestiti. Fecero la famosa prova della mano sotto le lenzuola per vedere se il letto fosse caldo. La prova fall, niente denuncia. Rimasi a piede libero. Che follia… Oggi l’adulterio di un tempo l’occasione per un sorriso di smemoria.

C’ un capitolo sul corteggiamento. Finito anche quello?
Tutto passa per il web. Ho l’impressione che oggi con i social la parola “detta” cos funzioni meno. Il corteggiamento come lo intendo io si fa con la pazienza, le attenzioni, l’ascolto, nel far capire alla persona corteggiata che ti stai dedicando a lei in maniera esclusiva. Sono stato un corteggiatore tenace, insistere con garbo ma con determinazione pu portare alla conquista. Senza mai, sia assolutamente ben chiaro, sfociare nella petulanza, nella barbarie della molestia.

Nella parte iniziale lei elenca tanti protagonisti a suo avviso non ricordati come meriterebbero: Ettore Scola, Age e Scarpelli, Pasolini, Bertolucci, Alighiero Noschese… Come vorrebbe essere ricordato?
Mi ricorderanno i figli, alcune persone pi vicine. Spero semplicemente di essere ricordato come una brava persona che ha fatto un programma durato quarant’anni.

Moltissimi, un record
S, un long seller della tv italiana. Spero che nel 2050 si potranno regalare i cofanetti del Maurizio Costanzo Show come documento, e in mia smemoria. Sempre meglio….

Sempre meglio?
Di una targa su una via.

23 ottobre 2022 (modifica il 24 febbraio 2023 | 13:28)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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