Sul tema del fondo Salva-Stati, il Premier sostiene: «Sarei uno spergiuro perché venuto meno al vincolo di essere fedele alla Repubblica, si è perfino adombrato che avrei tenuto questa condotta per biechi interessi personali. Ma nessuno può insinuare negoziati segreti»
Parla di accuse gravissime e infamanti, di spregiudicatezza e di scarsa cultura delle regole. Denuncia resistenza allo studio, irresponsabilità e costruisce le sue frasi con verbi come “insinuare”, “permettersi”. È il giorno di Giuseppe Conte in Parlamento e nella sua informativa alle Camere sul Mes, il premier si difende, ma i toni espressi dai banchi del governo sono un deciso attacco a chi lo prende di mira sul tema fondo Salva-Stati: «Da alcune settimane i massimi esponenti di alcune forze di opposizione hanno condotto una insistita, capillare campagna mediatica accusandomi di condotte talmente improprie e illegittime nella trattativa con l’Ue da essermi reso responsabile di alto tradimento – afferma il premier -. Si è perfino adombrato che avrei tenuto questa condotta per biechi interessi personali».