La risoluzione della crisi, ha aggiunto, “abbiamo bisogno del tempo che serve per mettere a norma quell’impianto”
Se provochi un disastro ambientale, si deve pagare”. A dirlo è Luigi Di Maio che, ospite a “Fuori dal coro”, torna sul caso dell’ex Ilva e dello scudo penale ad ArcelorMittal (COS’È LO SCUDO PENALE). Intanto il presidente del Tribunale di Milano, che stamattina ha ricevuto l’atto di citazione con cui la multinazionale ha chiesto il recesso del contratto, assegnerà domani il procedimento a una delle due sezioni specializzate in materia di imprese. Domani anche un presidio di cittadini e rappresentanti di associazioni del fronte anti-Ilva davanti all’ingresso dei lavoratori dello stabilimento di Taranto. (LE TAPPE DEL CASO ILVA – I NUMERI DELLA CRISI – I POSSIBILI SCENARI – L’IPOTESI DELL’INTERVENTO DELLO STATO)
Di Maio: “Non esiste la bacchetta magica, serve tempo”
Il dossier ex-Ilva “l’ho affrontato da ministro e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità, ma non esiste la bacchetta magica – ha detto poi Di Maio – Per risolvere abbiamo bisogno del tempo che serve per mettere a norma questo impianto”. Sul fronte politico, oggi, anche la richiesta dei senatori di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia che il premier Giuseppe Conte riferisca in Aula sul caso. I parlamentari hanno quindi proposto una modifica al calendario dei lavori della prossima settimana o di quella successiva, ma la richiesta è stata bocciata dall’Aula.